202104.22
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Con questi articoli ci proponiamo di mantenere aggiornati i nostri clienti sugli sviluppi nel settore della Proprietà Industriale in generale e della nostra struttura in particolare. Desideriamo garantire in questo modo una visione più ampia degli strumenti che il campo dei marchi, nomi a dominio, brevetti, disegni e diritti connessi offre agli imprenditori, per valorizzare e difendere il loro impegno nella ricerca e sviluppo di nuove soluzioni e idee. I contenuti di questa newsletter hanno carattere esclusivamente informativo e non costituiscono un parere legale, né possono in alcun modo considerarsi come sostitutivi di una specifica consulenza legale



Quali accorgimenti adottare per registrare un marchio in Cina ed ottenere la migliore tutela possibile

Se si è interessati ad utilizzare il proprio marchio in Cina, è necessario tutelare lo stesso in tale Paese ancor prima di cominciarne l’utilizzo per non incorrere in spiacevoli sorprese di ritrovare tale marchio già registrato – spesso in mala fede – da terzi nel territorio cinese.

Per prima cosa, occorre valutare come tutelare tale marchio, ovvero se per via nazionale tramite una domanda di registrazione di marchio nazionale cinese presso l’Ufficio Marchi e Brevetti locale (CNIPA) o tramite la designazione di un marchio internazionale presso l’OMPI di Ginevra.

La via nazionale sarebbe da preferire in quanto all’atto del deposito della domanda di registrazione di marchio vengono altresì specificate le sottoclassi. Ovvero, oltre all’indicazione della classe di registrazione tra le 45 previste dalla classificazione internazionale di Nizza, il CNIPA richiede anche l’indicazione delle sottoclassi nelle quali si intende registrare il marchio. Le sottoclassi cinesi sono numerose per ciascuna classe merceologica.

Inoltre, aspetto non trascurabile, che rende preferibile procedere con una domanda di registrazione di marchio nazionale cinese, è quello di poter ottenere un certificato di registrazione in lingua locale, documento questo molto utile nel caso in cui sia necessario utilizzare il marchio in Cina (ad esempio per azioni in sede legale o amministrativa in caso di prodotti contraffatti, o se si debba registrare un contratto di licenza di uso del marchio), senza la necessità di richiedere certificati ad hoc e dover provvedere alla relativa traduzione.

Registrazione in caratteri latini o anche in caratteri cinesi?

Per ottenere un’ottimale tutela in tale Paese, non è sufficiente ottenere la registrazione in caratteri latini, ma è strettamente consigliabile tutelare il proprio marchio anche in caratteri cinesi, per evitare che ciò avvenga da parte di terzi.

Il terzo che registra un marchio simile o confondibile in caratteri cinesi generalmente lo fa in mala fede per appropriarsi in maniera indebita dell’avviamento commerciale del marchio straniero, rivolgendosi agli stessi canali commerciali. Ciò è capitato di recente, ad esempio, al marchio Jordan (di proprietà del gruppo di imprese riconducibili al campione di basket) e anche al marchio New Balance, che hanno dovuto combattere a lungo per ottenere l’annullamento dei corrispettivi marchi cinesi, registrati in mala fede da aziende concorrenti.

Quando si opta per la tutela del proprio marchio in caratteri cinesi, occorre altresì prestare molta attenzione alla translitterazione dei caratteri latini in caratteri cinesi.

Come sappiamo, la lingua cinese è caratterizzata da particolari fonemi, che non sempre corrispondono alla translitterazione dei caratteri latini utilizzati nel mondo occidentale.

Di conseguenza, non sempre è sufficiente depositare la mera translitterazione di un marchio in caratteri latini negli equivalenti caratteri cinesi, in quanto le translitterazioni possono avere a loro volta diversi dignificati semantici poiché nella lingua Cinese, i caratteri non indicano direttamente un fonema o un suono, ma combinano suoni e significati.

È quindi fondamentale che il marchio cinese corrisponda, dal punto di vista semantico (ovvero che riproduca il significato del marchio) o dal punto di vista fonetico (ovvero che riproduca la pronuncia), al marchio Italiano e che, nello stesso tempo, il marchio cinese non abbia accezioni negative, in particolare dal punto di vista semantico.

Tali oculate scelte si riflettono quando ci si ritroverà a determinare la somiglianza tra un marchio in caratteri cinesi ed uno in lingua straniera, dovendosi considerare gli elementi che rispettivamente li compongono e se esiste un rischio di confusione per i consumatori.

Il nostro team è a disposizione per fornirvi ogni supporto in merito alla migliore strategia di tutela del vostro marchio in Cina.