201609.26
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Con questi articoli ci proponiamo di mantenere aggiornati i nostri clienti sugli sviluppi nel settore della Proprietà Industriale in generale e della nostra struttura in particolare. Desideriamo garantire in questo modo una visione più ampia degli strumenti che il campo dei marchi, nomi a dominio, brevetti, disegni e diritti connessi offre agli imprenditori, per valorizzare e difendere il loro impegno nella ricerca e sviluppo di nuove soluzioni e idee.



Non tutti i mali vengono per nuocere”. Così recita il famoso detto. Analizzando i possibili effetti della Brexit sembra che, da una prospettiva italica, sia possibile scorgere qualche beneficio.

In una recente lettera del 28/7/2016 inviata dall’Ordine dei Consulenti in Proprietà Intellettuale all’attenzione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, si legge infatti “Il risultato del referendum in Gran Bretagna offre a Milano l’opportunità di richiedere alle Autorità Europee competenti che venga qui (ndr a Milano) trasferita la divisione della Corte di Prima Istanza dell’istituendo Tribunale Unificato Brevetti oggi assegnata a Londra”.

Con la lettera sopracitata, gli operatori del settore si fanno quindi avanti ponendo in luce i motivi che meriterebbero di essere seriamente valutati dal Governo al fine di promuovere la candidatura di Milano.

Tra i motivi ricordiamo:

1) Il numero significativo dei brevetti europei convalidati in Italia;

2) L’assenza di una sede in Italia di istituzioni europee nel settore della PI (nel resto d’Europa ammontano ben a 10);

3) I benefici che l’economia interna ne trarrebbe, ivi incluso il rafforzamento dell’immagine del paese e l’incremento occupazionale che l’apertura di nuovi studi professionali (anche di paesi stranieri) potrebbe comportare.

Che sia la volta buona per l’Italia per non rimanere nell’angolo?