201612.22
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Con questi articoli ci proponiamo di mantenere aggiornati i nostri clienti sugli sviluppi nel settore della Proprietà Industriale in generale e della nostra struttura in particolare. Desideriamo garantire in questo modo una visione più ampia degli strumenti che il campo dei marchi, nomi a dominio, brevetti, disegni e diritti connessi offre agli imprenditori, per valorizzare e difendere il loro impegno nella ricerca e sviluppo di nuove soluzioni e idee.



Buone notizie per chi opera nel settore vinicolo: è finalmente stato approvato il Testo Unico sul Vino (“Testo Unico”).[1]

Tenuto conto della grande frammentazione normativa che da sempre ha caratterizzato questo settore, il Testo Unico non può che essere accolto con favore.

Va però fin da subito precisato che, a onor del vero, l’espressione “testo unico” può apparire un po’ altisonante. E, in effetti, il nome corretto del testo è “Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino”. Si tratta in effetti di un testo volto a riunire le principali norme italiane vigenti relative alla coltivazione delle viti e produzione e commercializzazione del vino. La materia continua, tuttavia, ad essere regolata anche dalle disposizioni vigenti a livello comunitario[2].

Ciò premesso, l’approvazione del Testo Unico rappresenta comunque un passaggio importante per lo snellimento della burocrazia che, da sempre, attanaglia il settore. In questo senso, si è infatti espresso il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina che ha affermato “finalmente diamo ai produttori di vino una sola legge di riferimento per il settore con 90 articoli che riassume tutta la normativa precedente. Se si pensa che precedentemente il settore era ‘regolato’ da oltre 4 mila pagine di disposizioni normative, la semplificazione e lo snellimento diventano immediatamente evidenti. Il ministro ha quindi aggiunto che con il Testo Unico sarà possibile “(…) contribuire a rafforzare la crescita di settore che già oggi vale di più di 14 miliardi di euro con un export che supera i 5,5 miliardi”[3].

Oltre alla semplificazione, il Testo Unico mira, da un lato, ad aumentare la trasparenza delle informazioni a favore del consumatore e, dall’altro, ad agevolare gli operatori del settore che potranno riparare ad irregolarità formali attraverso il c.d. “ravvedimento operoso” che consentirà loro di correggere le inadempienze meno gravi evitando di incorrere in ammende eccessivamente penalizzanti.

Positivi sono anche i commenti del presidente dell’UIV (Unione Italiana Vino) Antonio Rallo “È la prima regolamentazione certa e completa a livello europeo del comparto”[4].

 

[1] Per la piena operatività del testo, sarà però necessario attendere i vari decreti applicativi che, entro 12 mesi dalla pubblicazione, dovranno essere adottati.

[2] È quindi necessario ricordare che la disciplina del settore si sviluppa secondo una struttura piramidale e che il vertice è rappresentato dalla OCM Unica.

[3] Così si legge sul sito https://www.politicheagricole.it

[4] Così si legge sul sito http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2016/11/30/vino-il-testo-unico-e-legge/52088