201612.22
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Con questi articoli ci proponiamo di mantenere aggiornati i nostri clienti sugli sviluppi nel settore della Proprietà Industriale in generale e della nostra struttura in particolare. Desideriamo garantire in questo modo una visione più ampia degli strumenti che il campo dei marchi, nomi a dominio, brevetti, disegni e diritti connessi offre agli imprenditori, per valorizzare e difendere il loro impegno nella ricerca e sviluppo di nuove soluzioni e idee.



Grazie alla rete di corrispondenti stranieri di cui si avvale il nostro studio, abbiamo la possibilità di aggiornare i nostri clienti in merito ai cambiamenti normativi che si avvicendano nel settore della proprietà intellettuale anche in paesi, per così dire, “meno battuti”.

In questa edizione, desideriamo cogliere l’occasione per evidenziare alcune novità in un gruppo eterogeneo di paesi che, per ragioni diverse, offrono opportunità di espansione commerciale per le imprese straniere.

Slovenia e Lituania più vicine alla ratifica dell’accordo istitutivo del Tribunale Unificato dei Brevetti

Nonostante i contraccolpi dovuti alla Brexit, il processo che dovrebbe portare alla costituzione del Tribunale Unificato dei Brevetti (“TUB”) continua a dare segnali di avanzamento.

Da un lato, il recente annuncio del governo britannico di voler proseguire – nonostante la Brexit – il viaggio già intrapreso e la recente ratifica dell’accordo istitutivo del Tribunale Unificato dei Brevetti da parte dell’Italia (“Accordo”) aggiungono nuovi tasselli al mosaico[1].

In questa direzione si muovono anche Slovenia e Lituania.

In ottobre è infatti entrata in vigore la legge slovena di ratifica dell’Accordo. La Slovenia potrà quindi ora procedere a depositare lo strumento di ratifica al Consiglio dell’Unione Europea.

La Lituania ha invece emanato due leggi volte a ratificare l’Accordo e a costituire la Corte Regionale Baltica[2]. Nel 2014, Estonia, Lituania e Svezia hanno infatti sottoscritto un accordo volto a costituire una divisione regionale del TUB la cui sede sarà a Stoccolma: è tuttavia previsto che, in alcuni casi, le vertenze possano essere decise in Lituania.

Con la recente ratifica dell’Italia sono ormai 12 i paesi ad aver ratificato l’Accordo [3] e con la Lituania e la Slovenia saliranno quindi a 14. Se la Germania e il Regno Unito procederanno anch’essi a ratificare l’Accordo, il TUB potrà diventare realtà.[4]

 

[1] L’Accordo, come diffusamente ripetuto anche nelle nostre precedenti newsletter, è volto a creare un Tribunale che avrà giurisdizione su tutti gli Stati contraenti e sarà competente a decidere in via esclusiva sulle vertenze che avranno ad oggetto il Brevetto Unitario.

[2] L’entrata in vigore di tali leggi è prevista per luglio 2017, ma prima di allora il Parlamento lituano dovrà apportare diverse modifiche all’attuale legge brevetti.

[3] I paesi sono: Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Finlandia, Francia, Italia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo e Svezia.

[4]Affinché l’Accordo possa entrare in vigore, è obbligatoria la ratifica di Francia, Germania e Regno Unito. La Francia, come sopra accennato, ha già ratificato l’Accordo.